ZAFFERANO
Nel linguaggio dei fiori è il simbolo di ricchezza, sia materiale che spirituale, di benessere e felicità.
Il suo colore richiama i raggi del sole ed è considerato anche un afrodisiaco. Nella mitologia greca Ermes, consigliere degli innamorati, usava lo zafferano per risvegliare desiderio ed energia sessuale.
Durante il Medioevo veniva largamente impiegato nelle cucine dei nobili poiché era ostentazione di ricchezza, visto che era, ed è tutt'ora, molto costoso.
Con l'aggiunta della preziosa spezia volevano rendere le loro tavole più raffinate e far diventare i cibi più importanti per impressionare i loro ospiti.
Infatti in Oriente, ancora oggi, si usa regalare lo zafferano quale augurio di lunga vita e prosperità.
Lo zafferano è coltivato in Asia minore e in molti paesi del bacino del Mediterraneo. In Italia le colture più estese si trovano nelle Marche, in Abruzzo, in Sardegna, in Umbria e in Toscana.
La pianta dello zafferano si adatta molto bene ai climi caratterizzati da piovosità media, come la Spagna e la Grecia. Ciò che i coltivatori devono assolutamente evitare sono i ristagni d'acqua, molto dannosi per lo sviluppo della pianta; per questo motivo una coltivazione su terreno leggermente scosceso è preferibile ad una su terreno pianeggiante.
Gli stimmi rossi sono gli unici ad essere commercializzati e consumati, infatti dallo stimma del fiore si ricava la spezia denominata "zafferano", utilizzata in cucina e in alcuni preparati medicinali.
Un tempo allo zafferano, venivano attribuite proprietà antispastiche, antidolorifiche e sedative. Oggigiorno tutte queste indicazioni terapeutiche sono decadute in quanto si è visto che alte dosi di questa spezia possono essere mortali. Anche quando non si arriva a questi estremi, lo zafferano può provocare effetti collaterali quali: vertigini, torpore e manifestazioni emorragiche.
Attualmente, l'unico utilizzo dello zafferano è nell'industria alimentare e in gastronomia come spezia o come colorante, anche se è ricco di carotenoidi che riducono i danni cellulari provocati dai radicali liberi.
Uno dei suoi utilizzi più tipici nella cucina italiana è nel risotto alla milanese o "risotto giallo", così noto appunto per la colorazione che lo zafferano dà alla ricetta.