GIRASOLE



girasole

Nel linguaggio dei fiori simboleggia la fatuità della bellezza, ma ha anche una connotazione negativa, perché rappresenta anche la vaghezza.


Nella mitologia greca si racconta come una ninfa di nome Clizia si fosse innamorata del dio del sole Apollo e non facesse altro che guardare il suo carro volare nel cielo. Nove giorni dopo venne però trasformata in un girasole.
E' una pianta erbacea annua, della famiglia delle composite. Il suo grande fiore ha la capacità di seguire il tragitto del sole per carpirne i raggi.
Il fusto può arrivare normalmente a 2 metri di altezza ma nei paesi di origine (America) può raggiungere e superare i 3 - 4 metri.
Quello che viene definito il fiore è in realtà il capolino (chiamato in generale infiorescenza), composto da un affollamento di numerosi fiori: quelli esterni, chiamati "fiori dei petali" sono da 17 a 30, di colore giallo, marrone o arancione; quelli interni, chiamati "fiori del disco" (fino a 150, ma anche di più), sono tubulosi di colore arancio scuro-bruno.
La sistemazione dei fiori all'interno del disco avviene secondo uno schema a spirali in cui il numero è di solito di 34 spirali in un senso e 55 nell'altro.
Quando i fiori del disco maturano, diventano semi, anche se ciò che è comunemente chiamato seme è in realtà il frutto.
Le proprietà curative secondo la medicina popolare sono: febbrifuga (abbassa la temperatura corporea); diuretica; antimalarica; espettorante (favorisce l'espulsione delle secrezioni bronchiali); stomachica (agevola la funzione digestiva).
I semi di girasole vengono venduti come snack se tostati, mentre in cucina possono essere utilizzati per insalate o se ne può estrarre un olio la cui composizione non si discosta troppo dalla composizione dell'olio di oliva.
I semi sono impiegati inoltre come mangime per uccelli e roditori o se ne può estrarre anche olio per motori, usato per produrre biodiesel, più economico di altri carburanti.
Da coloro che non intendono coltivarlo, il girasole è considerato una pianta infestante: le varietà selvatiche crescono indesiderate nei campi di mais, soia e fagioli e possono avere effetti negativi sul raccolto.



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