OLEANDRO



oleandro

Forse a causa della sua pericolosità, l'oleandro, nel linguaggio dei fiori, è il simbolo della diffidenza.
In effetti è difficile fidarsi di un fiore così bello, come l'oleandro, ma che può anche avvelenare.


L'oleandro è un arbusto sempreverde spontaneo nelle regioni mediterranee dove è diffusamente coltivato a scopo ornamentale. Non richiede particolari cure e, proprio per questo, viene spesso usato per le bordure lungo le strade o per realizzare viali alberati suggestivi grazie all'abbondante fioritura.

L'oleandro contiene l'oleandrina, una tossina che rende tossica, per qualsiasi specie animale, tutta la pianta (foglie, corteccia, semi). Se ingerita porta a tachicardia (con aumento della frequenza respiratoria), disturbi gastrici (tra cui vomito, nausea e bruciore) e disturbi al sistema nervoso centrale, tra cui assopimento. La particolarità di questa pianta è che l'oleandro contiene una serie di altri principi tossici, che si conservano anche dopo l'essiccamento.
Le specie animali più colpite sono gli equini, i bovini e i piccoli carnivori. La morte sopraggiunge per collasso cardio-respiratorio solo nel caso in cui se ne ingeriscano grandi quantità.

La storia racconta che diversi soldati delle truppe napoleoniche, non conoscendo le piante locali, morirono per avvelenamento dopo aver usato rami di oleandro come spiedi nella cottura della carne alla brace, durante le campagne militari in Italia.



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